Villa Monteleone, sono passati 30 anni dal primo valpolicella di Anthony Raimondi.

 

Villa Monteleone, Anthony Raimondi.
Villa Monteleone, Anthony Raimondi.

Villa Monteleone, sono passati 30 anni dal primo valpolicella di Anthony Raimondi. Attraversare la Valpolicella è un’esperienza irrinunciabile. La zona del classico dovrebbe essere obbligatoriamente inserita nei tour di tutti coloro che fanno del vino una passione o una professione.

Si sale in macchina e da Verona ci si dirige verso nord ovest. Qui iniziano i filari, le vigne, le cantine. L’occhio non trova più riferimenti cementificati e la natura si riprende con prepotenza il suo spazio. I piccoli borghi sembrano nati e mantenuti esclusivamente per dare alloggio e servizi a chi dedica una vita al vino.” 

Direzione Valpolicella

Percorrendo le strade si ha la sensazione che l’unico modo per orientarsi e muoversi  in questa zona siano le cantine. Avete mai fatto caso che camminando per le grandi città d’italia ci si orizzonta per monumenti? Spesso nelle città storiche chiedendo informazioni stradali si ottengono indicazioni che utilizzano come riferimenti palazzi, musei, castelli, piazze. Tutto ciò che sia facilmente e culturalmente riconoscibile. In Valpolicella si ha questa sensazione, ossia ci si orienti per cantine. Lungo le strade le insegne indicano l’azienda vinicola, ogni cartello diventa un punto sulla mappa.

Circondati da vigne curate, belle, ariose, surreali.

Raggiungiamo San Pietro in Cariano. Un  piccolo e moderno borgo che si contrappone a Sant’Ambrogio in Valpolicella e San Giorgio in Valpolicella, conosciuto anche come San Giorgio ingannapoltron. Al centro di questo triangolo troviamo Gargagnago, una piccola località in cui risiede un’azienda dalla storia affascinante e dai vini interessanti. Un’azienda che ha radici italiane, americane e bordolesi.

Il fondatore

Tutto nasce intorno ad Anthony Raimondi, un neurochirurgo pediatrico di fama internazionale e docente alla Northwestern University di Chicago.  Nato da genitori italiani sente il bisogno nel 1987 di tornare nel bel paese e dare vita ad un sogno ed una passione, fare vino nella valpolicella. Nel suo bagaglio una esperienza nelle terre di bordeaux durante la seconda guerra mondiale. Esperienza che gli ha forgiato una visione personale del nettare degli dei, ossia vini antichi e autentici.

In questo progetto Anthony Raimondi ha trovato nella moglie Lucia Duran una compagna su cui poter far crescere il sogno. A lei è rimasto il compito di perseguire questo progetto dal 2000, anno in cui Anthony Raimondi  è venuto a mancare. Oggi Lucia Duran continua a produrre vini che rispecchiano e mantengono la tradizione della valpolicella custodendo il motto “pochi vini ma di qualità”.

La cantina

La cantina si estende su tre ettari di superficie vitata. Un ettaro in via Monteleone, un secondo ettaro a San Giorgio in valpolicella ed un ulteriore terzo ettaro in valdadige.  Qui vengono coltivati esclusivamente vitigni a bacca bianca. Da questi 3 ettari l’azienda ottiene circa 20.000 bottiglie. I terreni sono composti  dai 2900 e i 3400 ceppari per ettaro sulla pergola doppia veronese, e tra i 5500 e i 6700 per i  guyot.

In questa attività Lucia Duran non è sola, può infatti contare su Marco Borghetti che ormai da anni è il custode delle cantine di Villa Monteleone. E’ Lui che cura i vigneti, si occupa delle pratiche di cantina e gestisce anche le attività commerciale. Un perno centrale su cui ruota l’intera azienda.

Il trentennale dell’azienda

Amarone esclusivo Villa Monteleone
Amarone esclusivo Villa Monteleone

Siamo passati a visitare la cantina esattamente 30 anni dopo la nascita del primo Valpolicella targato Raimondi. il neurochirurgo acquistò i terreni nel 1987 . L’anno successivo Anthony e Lucia diedero vita alla loro prima bottiglia di vino, tanto bastò ai proprietari di Villa Monteleone per capire il potenziale a disposizione. Dall’anno successivo l’azienda Raimondi inizia a produrre vino da mettere in commercio.

Sono passati 30 anni di cui 18 senza il padre fondatore. L’azienda è cambiata molto, soprattutto è cresciuta. Lucia può dirsi soddisfatta del lavoro svolto e di aver perseguito un sogno d’amore e di vino.

Oggi il vecchio casale è stato adibito a struttura per l’ospitalità. La cantina è cresciuta tanto da avere un respiro internazionale. I vini di Villa Raimondi oggi  sono quasi esclusivamente destinati all’esportazione. Circa il 95% del prodotto è diviso tra Svezia, Norvegia, Canada, Stati Uniti e Giappone. Il rimanente viene venduto presso pochi locali del territorio.

Con i paesi esteri l’azienda è riuscita a stabilire anche rapporti di enoturismo. Sono molto frequenti le visite in cantine da parte di appassionati scandinavi che possono usufruire di ospitalità e degustazione in un unico pacchetto. Un’azienda piccola ma a 360 gradi.

La degustazione

Durante la nostra visita in cantina abbiamo avuto modo di degustare la linea composta da Campo Santa Lena,  Campo San Vito, Riserva Campo San Paolo, Pal sun.

Valpolicella Classico Campo Santa Lena.  Il valpolicella classico Campo Santa Lena è un viatico indispensabile per capire il potenziale delle uve e dei terreni dell’azienda. Una maturazione in legno di 6 mesi e un affinamento in bottiglia di ulteriori 6 mesi preparano un vino che ben risalta e accentua le caratteristiche dei vitigni. Allo stesso tempo non rimane mai invasivo nei loro confronti. Un prodotto composto da Corvina, Rondinella, Croatina e Molinara coltivati sui terreni esposti a sud su pergola veronese con raccolta manuale nel finire del mese di settembre.

Al colore rosso rubino acceso si accompagna un sentore di  marmellata di ciliegie. Questo matrimonio colore – profumo viene sollevato da un bouquet ornamentale composto da mirtillo, lampone e un leggerissimo e delicato profumo di rosa. Il tutto è avvolto in un fresco sentore di sottobosco. In bocca il suo equilibrio permette una bevuta facile, istigata da una discreta persistenza nella quale vengono rilanciate le note fruttate.

Valpolicella ripasso Villa Monteleone
Valpolicella ripasso Villa Monteleone

Valpolicella Ripasso Superiore Campo San Vito 2014.  Un vino che sa ammaliare i palati. La fermentazione e la macerazione a contatto con le bucce per 15 giorni in botti grandi preparano il prodotto alla fase di ripassa nel mese di Marzo. Tra le due fasi in cantina avvengono frequenti rimontaggi  follature manuali.  Corvina, Rondinella, Croatina e Molinara colitvato a 280 metri sul livello del mare su pergola veronese, concorrono alla composizione di questo vino di 14%.  Piacevole, delicato, di buon corpo e costantemente equilibrato al naso e in bocca.

All’occhio un rosso rubino va spegnendosi sull’unghia lasciando posto ad un rosso granato esuberante.  Il geranio e la rosa aprono la strada alla confettura di prugna con spiccate note di pepe, cioccolato e tostatura. La freschezza di Campo San Vito aiuta sicuramente la bevuta bilanciando una morbidezza tipica di questo vino. Il tannino ancora giovane non dispiace comunque al palato in quanto sostiene l’acidità per quel che basta. Interessante la retrolfattiva di questo vino che rimane di medio – lunga durata. Ha il pregio di sprigionare la confettura e una nota amarognola che ben si addice all’ingresso morbido durante la degustazione. Un vino piacevole e ammaliante senza mai essere banale.

Amarone della Valpolicella, Villa Monteleone
Amarone della Valpolicella, Villa Monteleone

Amarone della Valpolicella 2012. L’over the top dell’azienda. Esattamente 15% alcolici per un vino di corpo deciso e buona struttura.  Per ottenere questo prezioso nettare vengono usate solo uve selezionate di Corvina, Corvinone e Rondinella coltivate nelle tenute Raimondi. La raccolta manuale svolta a fine settembre viene seguita da un appassimento in fruttaio per circa 120 giorni prima di subire una maturazione di 36 mesi in legno e un affinamento in bottiglia di ulteriori 12 mesi.

Il risultato è un vino dal colore rosso rubino profondo. Alla vista risalta subito la sua densità. Il naso viene raggiunto anche in lontananza dai profumi, intensi e decisi.  Affascina subito per il suo binomio aromatico visciole e amarene. Ma il meglio di se lo regala con un ventaglio aromatico molto ampio. Troviamo la cannella,il rabarbaro, la violetta e il caramello, insieme alle note di tabacco, cacao e sottobosco ne fanno sicuramente e sfacciatamente parte.

L’analisi gustativa ci regala un vino già equilibrato nonostante la giovane età, dove il tannino può sicuramente guadagnare in eleganza e l’acidità promette ancora evoluzioni per un vino già discretamente rotondo. Abbastanza lungo il finale con uno strascico amarognolo che ricorda una radice di liquirizia in retrolfattiva. Un vino da mettere in cantina e riassaporarlo con calma.

Pal Sun, Recioto della Valpolicella, Villa Monteleone
Pal Sun, Recioto della Valpolicella, Villa Monteleone

Recioto della Valpolicella Pal Sun 2014.  Abbiamo affrontato con piacevole entusiasmo l’ultimo vino in degustazione, provenendo dalle tre soddisfacenti bevute precedenti. Ma questo non ci ha impedito di essere obiettivi. Una breve pausa per riposare naso e palato e si riparte su un vino di 14% con alle spalle 36 mesi di maturazione in legno e 12 di affinamento in bottiglia. Anche qui troviamo il terzetto Corvina, Corvinone e Rondinella, questa volta però ci regalano un vino passito di sicura originalità.

Nel bicchiere ci attende un vino rosso rubino intenso, denso, di buon corpo. Al naso esprime sentori di ciliegia, frutti di bosco, rosa, cannella accompagnati da profumi balsamici e speziati.  Vino gradevolmente morbido, con retrogusto leggermente amaro e mediamente lungo. In bocca lascia note tostate e di amarene sottospirito. In evidenza la particolarità della dolcezza. Ci ha regalato un tocco di originalità. Il Pal Sun è un vino dolce passito senza essere stucchevole, sembra anzi lasciare quella nota amarognola che riesce a bilanciare il sapore zuccherino rendendosi più gradevole alla beva senza stancare il palato.

Conclusioni

Lasciamo Villa Monteleone con dei bei ricordi. Trentanni di attività hanno portato l’azienda a presentare prodotti di sicura affidabilità. Lucia Duran Raimondi può dirsi soddisfatta di continuare il sogno d’amore e vino riuscendo a far crescere il profilo aziendale così come desiderava Anthony Raimondi. Poco vino ma di qualità.