Tre vini per ferragosto. Cascina Ballarin, Malojer Gummerhof e Azienda Socci.

 

Tre vini per ferragosto
Tre vini per ferragosto

Tre vini per ferragosto.Se state leggendo questo articolo probabilmente vi trovate in due situazione. Prima ipotesi, siete tra quei sfortunati che passeranno il ferragosto in città. Il lavoro non vi permette di godervi  spiagge e panorami marini. Niente cavalcate sul surf ne pisolini su un’amica all’ombra di una palma. Per i più avventurosi non vi aspetta nemmeno una passeggiata tra i verdi sentieri di montagna o una piscina fresca ai piedi di una collina toscana. Seconda ipotesi, avete deciso volontariamente di non stressarvi nel traffico ferragostano. Ore di macchina per raggiungere quella che doveva essere un’oasi di piacere si rivela essere invece un angusto luogo stracolmo di individui in preda a frenesia post lavorativa. In fondo potette godervi quelle spiagge per 4 mesi, ferragosto non deve essere un giorno in cui si deve seguire la massa. Quindi avete  scelto liberamente di rilassarvi in città, magari in giardino, e avete anche approfittato per invitare amici, magari quelli che appartengono alla prima categoria: frenati dal lavoro.

PENSIAMO POSITIVO

Il fatto di trovarsi in città può però rivelarsi come un’occasione per dedicarsi a se stessi, alle proprie passioni e vizi, e ogni volta che questi due termini si incontrano si torna a parlare di vino. Bene, allora dedicatevi un pranzo di ferragosto di qualità, coccolatevi e viziatevi con piatti di pesce, fresco ovviamente, ben cucinato e abbinate a tutto ciò la vostra passione, ovvero il vino.

Almeno in questo percorso non vi troverete soli, ci saremo noi a consigliarvi qualche nettare divino che possa rendere la vostra giornata del 15 agosto quantomeno esclusiva.

Certamente vi starete chiedendo perché solo tre vini. Insomma siete a casa e vorreste almeno affogare nel cibo e nell’alcol. Ed invece no. Abbiamo pensato che si può essere felici anche limitando i rifornimenti alimentari. Le abbuffate le lasciamo al periodo natalizio. Fa caldo,è piena estate e alla quantità proponiamo la qualità. Quindi abbiamo presupposto che un antipasto, un primo e un secondo siano più che sufficienti se abbinati con i vini giusti.

Eviteremo di indicarvi dei piatti specifici per lasciarvi la possibilità di scegliere cosa mangiare, anche perché in questa settimana le scorte in città potrebbero essere esauriti, quindi solo alcuni consigli. Ci concentreremo invece sulle etichette.

LA NOSTRA SELEZIONE

Per il nostro ferragosto abbiamo selezionato uno spumante Brut metodo classico, uno chardonnay, ed un verdicchio dei castelli di Jesi, rispettivamente delle aziende Cascina Ballarin, Malojer Gummerhof, Socci.

Cascina ballarin,Majoler Gummerhof , Socci
Cascina ballarin,Majoler Gummerhof , Socci

CASCINA BALLARIN,Punte dei tre ciabot, brut metodo classico.

Una vera sorpresa in termini di vino spumante. L’azienda Ballarin da anni è sul mercato con proposte di sicuro interesse nell’ambito dei vini barolo e langhe. Questo prodotto però stupisce subito per innovazione e qualità.

Un  metodo classico con nebbiolo in purezza. L’etichetta fa parte del progetto Nebbione, ovvero un’idea nata per sfruttare le caratteristiche di questo vitigno anche nel campo della spumantizzazione.

La famiglia Viberti, insieme ad altre poche aziende del territorio, hanno investito in questo progetto ed i risultati non si sono fatti aspettare. Le punte dei tre ciabot prende il nome dai tre terreni dalle quali provengono le uve, di queste solo la punta del grappolo viene utilizzata per dar vita allo spumante.  Il processo di vinificazione si completa con un affinamento in legno per 6 mesi prima di riposare sulle fecce per alti 36 mesi. Cascina Ballarin tira fuori dal cilindro un metodo classico brut dal corpo e la struttura importante per uno spumante.

Il giallo paglierino viene ornamentato da delicati riflessi dorati cui fa da sottofondo un perlage fine e persistente. Al naso i profumi terziari hanno sicuramente conferito eleganza ad bouquet di fiori e frutta fresca cui non poteva mancare una presenza sottile di lievitazione.

Come anticipato in bocca ha corpo e struttura importanti, la forza del nebbiolo si sente dal primo sorso, insieme ad un’acidità decisa ma mai invadente. Anche il retrogusto lascia soddisfatti, un accenno amarognolo e leggermente sapido accompagnano la discesa lasciando il palato lentamente pulito.

Un vino equilibrato e che saprà stupire il vostro antipasto, ovviamente a base di crostacei e frutti di mare.

MALOJER GUMMERHOF, Chardonnay, alto adige DOC.

Nel caldo di metà agosto anche solamente l’idea dell’Alto Adige rinfresca le nostre giornate. L’azienda Malojer Gummerhof risiede a nord di Bolzano e per l’occasione abbiamo scelto uno chardonnay Alto Adige doc, vitigno che ci donerà freschezza e delicatezza in queste temperature estive.

Il colore giallo paglierino con vivi riflessi verdognoli ci porta direttamente alla mente le verdi montagne alto atesine. Al naso ricorda molto l’ananas, la banana, la mela e la pera con un svariato bouquet di fiori bianchi e gialli, profumi che vengono sprigionati grazie alla sola vinificazione in acciaio. In bocca è il vino che volevamo e che ci attendevamo, ottima freschezza unita ad un sapore delicato. Retrogusto esclusivamente fruttato e floreale così come ci aveva promesso.

Quello che ci piace di più è la sapidità di questo vino che ci riporta in bocca una sensazione salina di mare. Un vino da sfruttare con degli spaghetti alle vongole.

AZIENDA VINICOLA SOCCI , Marika, verdicchio dei castelli di Jesi Superiore.

Per concludere dedicatevi un po’ di esclusività. Almeno a ferragosto. E sicuramente il Marika dell’azienda Socci può definirsi esclusivo vista la modesta quantità in cui viene prodotto. Un verdicchio dei castelli di Jesi superiore che esce dalla cantina in poco più di tremila esemplari. E allora concedetevi di essere unici e mettetelo in tavola. L’azienda produce questa etichetta prediligendo una criomacerazione, congelando il grappolo prima della pressatura sfruttando al massimo i sentori primari di questo antico vitigno.

Agli occhi sopraggiunge un bel giallo paglierino molto acceso. Al naso affascina immediatamente per il suo tappeto floreale, ginestra, giglio e gelsomino aprono la strada ai sentori di frutta a polpa bianca con un finale di nocciola e mandorle. Il Marika ci regala un degustazione calda e strutturata, con una piacevole sapidità e una buona persistenza.

A nostro avviso un vino che risalta la zona di appartenenza, l’azienda si trova a metà strada tra Jesi e il parco regionale di Frasassi. In buona sostanza la tipicità del verdicchio con l’intraprendenza aziendale e la ristrettissima produzione ne fanno un prodotto di sicuro interesse.

Questo è il vino che abbiamo scelto per il secondo piatto,sempre a base di pesce, possibilmente pesce azzurro.

FINALE FRESCO, ESTIVO  E SENZA ALCOL

Per finire niente dolce, gustatevi della frutta fresca, magari un cocomero oppure un gelato e per una volta concedetevi  la possibilità di non dover per forza esagerare. Nelle piccole cose ci sono i grandi ricordi.

Bene, questi sono i nostri consigli per il 15 agosto. Se decidete di seguirli fateci sapere come è andata. Per ora buon ferragosto.