BeFirstSocial. Engagement per cantine e wine influencer.

BeFirstSocial

BeFirstSocial. Engagement per cantine e wine influencer. Quante volte, di fronte alla tua pagina instagram, ti sei demoralizzato a causa delle scarse interazioni. Spesso ti avranno tirato le orecchie per lo scarso successo che ha la tua cantina nel canale social più seguito del momento. E sai bene come sia importante far crescere il proprio profilo per generare un traffico costante per promuovere i tuoi vini.

Problema condiviso da tanti wine influencer. Si investe tempo e denaro. Impegno e fantasia. Ma i risultati, nella migliore delle ipotesi , tardano ad arrivare. Mentre i tuoi competitors generano flussi di interazione tu rimani stagnante.

Non sentirti in colpa. Non sei l’unico a doversi scontrare con la dura realtà. Se conosci la piattaforma instagram sai bene che per salire la china ci vuole tempo e pazienza. A meno di non aver un’ importante fondo cassa da investire in promozioni.

Ebbene da qualche anno è arrivato in soccorso BeFirstSocial. Ultimamente questo strumento sta avendo un discreto successo e chi lo utilizza ottiene risultati insperati. Ma prima di entrare nel dettaglio dell’app dobbiamo chiarire quelli che sono i concetti che la sostengono e come funziona il mondo instagram.

Partiamo da Instagram. I pilastri.

Il social network in questione è molto semplice da usare. Basta creare un profilo e iniziare a pubblicare i propri scatti con filtri, testo, e hashtag. E se non ti basta potrai creare anche delle stories ricche di testo animato, musiche ed effetti.

Una volta data in pasto ad instagram la tua creazione verrà sparata nella rete e altri utenti come te potranno mettere una like o un commento.

Se il tuo profilo piace gli altri iscritti metteranno il segui per essere aggiornati sulle tue pubblicazioni.

Chiaro quindi quali siano i pilastri per ottenere successo su questa piattaforma.

Bisogna avere molti seguaci

Quanti? Molto dipende da cosa si propone, più il settore è di nicchia più è difficile generare grandi numeri. E quindi qualche migliaio di followers potrebbe essere un bel numero. Se, ad esempio, fossi un appassionato di lombrichi con un profilo per promuovere la tua attività, beh difficilmente riuscirai a fare grandi numeri. Ma se quelli che hai sono doppi, se non tripli , rispetto ai tuoi competitors, allora puoi dire di avere una reputazione interessante ed esserne fiero. Far crescere la propria reputazione sui social genera una crescita di reputazione anche nel mondo reale.

Chiaramente se il tuo settore è l’abbigliamento la situazione si fa diversa. Il campo è iper inflazionato e se non raggiungi qualche milione di followers sei un fallito.

Bisogna generare interazioni

Pubblicare una foto che vedono un milione di individui e nessuno di loro mette una like o un commento non è positivo. Anzi avere troppi followers che non interagiscono con te è addirittura deleterio. Ma ne parleremo inseguito. Per ora ti basti sapere che se nessuno si preoccuperà di mettere un mi piace o una semplice emoticon il tutto si traduce banalmente nel fatto che ciò che pubblichi non interessa.

Bisogna aumentare l’engagement

E adesso cosa è questa parola? Tienila a mente. Memorizzala e se vuoi crescere allora devi farne un mantra. L’engagement è esattamente il rapporto tra i tuoi followers e le interazioni che hanno con i tuoi post. Ovvero la percentuale di like e commenti sul numero di seguaci. Facendo un esempio banale, se hai 1000 followers e una media like di 10 unità a foto e 5 unità a commento avrai una percentuale di engagement sicuramente inferiore a chi ha 100 followers con una media di 9 like e 4 commenti a post. Quindi nonostante hai più followers e interazioni avresti un engagement inferiore. Questo perchè, come si dice, meglio pochi ma buoni. Ma allora non è vera la storia che bisogna avere molti followers? Certo che è vera. Ma questi followers devono essere reali e reattivi.

Attenzione, i like non devono provenire per forza dai tuoi seguaci. Ma possono essere messi anche da chi, seguendo un hashtag, vede il tuo post e aggiunge il mi piace. Quindi, in ultima battuta, i tuoi 1000 followers silenti nei tuoi confronti potrebbe essere compensati da 1000 like dati da sconosciuti. Per instagram non fa differenza. O quasi.

L’algoritmo

Adesso che abbiamo spiegato i pilastri di instagram, cerchiamo di capire perché , nonostante i tuoi sforzi, non raggiungi risultati. Il problema è nascosto nell’algoritmo che ne gestisce i contenuti. Ad oggi ha questo funzionamento, ma il social network ama adeguarlo ai cambiamenti per evitare un uso non corretto.

Molti sono convinti che pubblicando una foto, la stessa sarà vista da tutti i seguaci e da tutti coloro che seguono gli hashtag. Niente di più falso. Instagram non sarebbe in grado di farlo, perché nessun utente potrebbe visualizzare l’enorme foto di post che pubblicano i profili e gli hashtag seguiti. Instagram cerca di proporre quelli che sono più interessanti. Come? Semplice, associando dei punteggi ad ogni post. E qui entra in gioco l’engagement.

Più un post genera interazione più viene riconosciuto interessante dal sociale network, il quale appunto associa un punteggio.

Inoltre più un utente interagisce con te frequentemente più in futuro avrà modo di vedere i tuoi contenuti.

Instagram effettua continuamente dei calcoli e li rimodula nel tempo. Per esempio ipotizziamo di pubblicare un post. Instagram deciderà di farlo vedere solo ad una parte dei nostri followers e dei profili che hanno interagito con noi ultimamente. Se queste visualizzazioni non portano interazione il nostro punteggio non sale e scendiamo nella scala di interesse. Così che instagram mostrerà sempre meno quel post in favore di altri contenuti più interessanti.

La radici del fallimento

Ora è chiaro perché i tuoi competitors vincono facilmente? Perché hanno una comunità che interagisce con loro e investono soldi per ottenere interazioni. Scalando così la classifica tanto da essere reputati degni di essere visualizzati dalla piattaforma.

Adesso ti chiederai come fanno i tuoi competitors a generare engagement. Sicuramente investono bene il loro tempo. Ovvero creano con altri profili un rapporto di dare e avere. Mettendo delle interazioni ai post degli altri profili i proprietari degli stessi si sentono in dovere di ricambiare, così da creare un continuo flusso di like e commenti. Le grandi aziende investono soldi per farlo, affidandosi a società di marketing che sanno trovare il post giusto e lo sponsorizzano così da avere reazioni da parte della comunità.

Calma. C’è BeFirstSocial.

Starete gettando al spugna. Ed è qui che interviene BeFirstSocial. Vi diciamo subito: non si tratta di comprare followers e like. Niente di più falso. La compravendita non paga. In passato si compravano seguaci. Salvo poi scoprire che il 99% erano profili falsi. Poi si è passato a comprare like, stesso discorso. Troppo oneroso e troppo legato al momento.

BeFirstSocial invece genera una comunità di profili che vogliono crescere. Profili reali. Li mette in contatto e stabilisce le regole per consentire uno scambio serio e costante di like e commenti.

Vediamo come funziona BeFirstSocial.

BeFirstSocial RoundBasta semplicemente registrarsi e associare il proprio profilo instagram all’app. Da questo momento BeFirstSocial ti inoltrerà i post dei profili che ,come te, chiedono una interazione. Dovrai semplicemente scorrere i post e lasciare un commento o una like. Oppure entrambi. L’applicativo, mostrerà un post alla volta e potrai saltare solo tre foto. Solo tre foto, che veramente non ti piacciono o non fanno parte del tuo interesse, le potrai scartare senza lasciare interazione. Fatta questa attività il programma ti assegnerà dei punti, che si tradurranno in like e commenti che qualcuno dovrà ricambiare. E così un altro profilo, tra i propri round ( così si chiamo i post in esame) troverà anche il vostro e dovrà reagire.

Come vedete questa attività richiede la presenza dell’utente, il quale dovrà utilizzare un browser internet come chrome, registrarsi, ed infine scorrere i post e mettere una reazione. Ciò è prova che i profili devono essere veri. Reali.

Difatti non è possibile farlo con i Bot. Se non sai cosa sono i Bot allora te lo riassumo in poche parole. Dei programmi che girano in background ( in automatico per intenderci) e mettono like e commenti al tuo posto mentre te ne state seduto in poltrona a fare altro. Instagram sta facendo una guerra senza confine a questi programmi. Riesce a limitarli e smascherarli. E comunque oggi non funzionano più. Bene BefirstSocial non permette l’utilizzo dei bot perchè i suoi servizi non sono esposti (qui si apre un altro mondo ma dovrei farti una lezione di informatica e non è il caso. Fidati).

Potresti fare questa attività senza l’aiuto di BeFirstSocial? Teoricamente si. Basterebbe cercare profili come te che sono interessati ad uno scambio. Ma Come pensi di farlo? La maggior parte degli utenti instagram è iscritta per il piacere di pubblicare e vedere post. Non gli interessa assolutamente fare business. E quando troverai qualcuno c’è sempre il rischio che dopo l’entusiasmo iniziale si perda la collaborazione. Su BeFirstSocial non dovrai preoccuparti. Il motore che lo sostiene ti garantirà che i tuoi post saranno visualizzati da un pubblico che certamente interagirà con te, e lo farà fino a quando non avrai ottenuto i like e commenti per pareggiare i punti che hai accumulato.

L’unica cosa che ti si chiede è che se vuoi una interazione dall’appassionato di lombrichi, che forse è anche astemio, allora dovrai fare la stessa cosa con i suoi post. Anche se non sei un appassionato degli anellidi. Ma potrebbe essere un modo per scoprire cose nuove e interessanti.