Borgo Stajnbech, armonia di vino nella Lison Pramaggiore

UNA TERRA DI MEZZO, DUE CULTURE, TANTE PROPOSTE.

Borgo Stajnbech

Borgo Stajnbech, armonia di vino nella Lison Pramaggiore. La Lison Pramaggiore è quella terra di mezzo capace di fondere l’anima friulana con quella veneta. Un lembo di terra dove le due culture, patrie di grandi vini del nord, si incontrano e danno vita ad una proposta vitivinicola assai interessante.

Tra i fiumi Tagliamento e Livenza siamo andati alla scoperta di una cantina che ben si presta a rappresentare lo spirito enologico di questa DOC.

Borgo Stajnbech   è una realtà piccola ma consolidata che ha trovato vita nel “Ruscello delle pietre”, oggi conosciuto come Belfiore, ovvero piccola frazione alle porte di Pramaggiore.

La posizione strategica assunta tra questi due importanti fiumi e un territorio ricco di calcio e argilla calcarea viene valorizzata da una coltura razionale e un alto rispetto dell’ambiente.

VALORI E LAVORI DI  BORGO STAJNBECH

Borgo Stajnbech attualmente possiede diciassette ettari di terreno  che la famiglia Valent lavora seguendo la filosofia  “Coltiviamo armonia”.

“Mio marito proveniva da una famiglia rurale dove si è sempre prodotto il vino. Nel finire degli anni 80 è nato il desiderio di avere una nostra cantina, con il nostro nome. Lui aveva già oltre 20 anni di vendemmie alle spalle e l’esperienza necessaria per dar vita a questo nostro progetto . Abbiamo comprato 4 ettari di terra e ci siamo orientati verso la produzione del vino. E’ stato tutto frutto delle  nostre forze ed energie”.

I terreni non sono caduti dal cielo per grazia ricevuta, Adriana Marinatto e suo marito Giuliano Valent negli anni novanta hanno deciso di investire ricorrendo a fondi propri per dar vita al loro progetto. “Siamo partiti da zero. Erano tempi in cui gli interessi sui finanziamenti arrivavano al 12%. Sono serviti sacrifici ed energia, ma soprattutto passione. In compenso tante soddisfazioni. Sono passati ormai 21 anni dalla nascita di Borgo Stajnbech”. Di questo Adriana va molto fiera. Oggi Borgo Stajnbech è una cantina moderna e dinamica che riesce a proporsi su diversi mercati.

Borgo Stajnbech
Borgo Stajnbech

NON SOLO ITALIA

“Lavoriamo sul mercato nazionale anche se la maggior parte è concentrato nel centro nord. Allo stesso tempo ci  siamo orientati verso l’estero. Più di dieci anni fa, ormai cinquantenne, ho avuto l’intuizione di guardare fuori dal nostro paese e decisi di rimettermi a studiare l’inglese. Questo mi ha permesso di arrivare a New York e a piccoli passi  allargare le nostre possibilità guardando con attenzione in tutta europa.”

I diciassette ettari di superficie vitata ospitano Chardonnay, Tocai Friulano, Sauvignon Blanc, Pinot Grigio, Verduzzo, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Pinot Nero, Refosco e Malbech.

“Produciamo 120.000 bottiglie l’anno anche se possiamo avere ancora altro margine. Tutto quello che produciamo lo vinifichiamo. Inoltre facciamo una bella selezione in vigna.  Lavorare diciassette ettari e produrre tutte queste bottiglie ci ha permesso di avere  tre persone fisse in azienda  oltre a tutti noi della famiglia.”

LISON PRAMAGGIORE

Scambiamo con Adriana alcune battute sulla Lison Pramaggiore. “La mia zona ha terreni molto vocati, con buona consistenza.  Dobbiamo trovare un punto di incontro nel bilanciare i grandi volumi con la qualità. Diverse aziende della Lison Pramaggiore fanno ottimi vini. Questa qualità viene riconosciuta dal mercato, facciamo fatica invece a farci riconoscere economicamente il prezzo.”

La cantina continua pensare in grande e progetta i prossimi step che possano dare ancora più lustro alla loro filosofia “Noi siamo molti trasparenti. Le nostre etichette sono il nostro specchio. Contiamo di rivolgerci verso il biologico. Al momento dove potevamo ridurre l’impatto e migliorare la salubrità lo abbiamo fatto.  Non utilizziamo più diserbanti e abbiamo acquisito attrezzature nel rispetto dell’ambiente.”

LA DEGUSTAZIONE

La degustazione dei vini è stata indirizzata verso 4 etichette.

lison 150
lison 150

150 Lison Classico DOCG 2017.  Vigneto costituito da 4340 piante per ettaro  e raccolta nella prima decade di settembre di sola uva Tocai Friulano. Un’etichetta che racconta la storia di questa azienda e di questo territorio. Prima di essere messo in commercio affina 10 mesi in acciaio e ulteriori due in bottiglia. L’annata in esame è color giallo paglierino con vivi riflessi verdi. Buona densità. Al naso i profumi arrivano con decisione alternando le note  fruttate ai floreali. Ci piace quel pizzico di mineralità che accompagna i profumi del  Lison.  In bocca ha un entrata morbida espandendosi delicatamente lungo tutto il palato. Il suo essere rotondo non scalfisce assolutamente l’acidità di questo vino che lascia nettamente pulita la bocca se non altro per un ritorno di frutta matura nella retrolfattiva. In fin di bocca una punta di sapidità fa da sentinella ad una buona persistenza.

Bosco della donna 2017. Sauvignon Blanc in purezza appartenente ad un vigneto di circa 4000 ceppi per ettaro. Affina 6 mesi in acciaio e ulteriori due in bottiglia.  Colore giallo paglierino acceso con lievi riflessi verdi. Tra i sentori domina il peperone ed in seconda battuta la foglia di pomodoro. Gradevoli i profumi di salvia e sambuco che emergono tra gli agrumi. In bocca l’acidità ci ricorda la gioventù di questo vino. Inizia ad ammorbidirsi leggermente ed un sottile velo di sapidità ne completano il corpo.  La retrolfattiva non è molto lunga bilanciandosi con la struttura tanto da renderlo decisamente equilibrato in queste sue componenti.

Una bella espressione di Sauvignon Blanc in cui il carattere friulano emerge di più rispetto alla metà veneta. In questa terra di mezzo portare il calice di questo Sauvignon alle labbra diventa un’azione quasi automatica se si vuole entrare nei meandri della Lison Pramaggiore . Se si vuole capire come un vitigno che da ottime espressioni in friuli, riesce a trovare terreni di elezione anche ai confini con il veneto.

Refosco dal peduncolo rosso doc 2016. Un solo vitigno contribuisce alla riuscita di questo vino dallo splendido color rubino con accesi riflessi porpora.  Dieci mesi mesi di affinamento in acciaio cui seguono due in bottiglia. Uno dei marchi di fabbrica del borgo Stajnbech. Grande impatto olfattivo delle componenti fruttate. Mora , lampone, mirtillo e marasca emergono decisamente rispetto ai floreali che sono rappresentati da una delicata rosa rossa. Accenni sfuggenti anche di pepe nero e terra umida che ben si prestano a sostenere l’intero bouquet.

Acidità e morbidezza ben si compensano, mentre la sua gioventù incide decisamente in termini di tannicità tanto da rendere il palato ben asciutto lasciando solo un piacevole finale di frutti rossi in fin di bocca. Un vino che si lascia bere senza grandi ostacoli e che chiede di essere abbinato a della carne per smorzare la sfera tannica.

Pinot nero 2016. Lasciamo questo Pinot nero come ultimo calice da degustare. Scelta fatta per approfondire la particolarità di questo prodotto che tende ad uscire un po’ dai canoni della Lison Pramaggiore. Uva proveniente da un impianto di 4500 ceppi per ettaro. L’affinamento viene fatto parte in legno di rovere e parte in acciaio.

L’analisi visiva denota un rosso rubino intenso con altrettanti intensi riflessi viola. Amarena, ciliegia e mora selvatica sono i primi sentori che si registrano, accompagnati da una simpatica viola e una punta di rosa. Piccoli richiami in lontananza di sensazioni erbacee. L’entrata in bocca è morbida, l’acidità non è particolarmente spiccata, il tannino è lieve. Queste componenti ne fanno un vino già abbastanza equilibrato, con un corpo e una struttura che lavorano sulla finezza. La persistenza non è molto lunga ma a nostro avviso se fosse al contrario ne perderebbe in eleganza. Un giusto rapporto tra ciò che promette in ingresso e ciò che mantiene in uscita.

CONCLUSIONI

Borgo Stajnbech nato dalle fatiche dei coniugi Giuliano e Adriana ha già il futuro assicurato “La nostra figlia piccola sta diventando enologa e adesso sta facendo esperienza in California”. Per ora possono godersi il presente roseo, e noi possiamo goderci i loro vini.