Castel Mimi. Il regno del vino moldavo.

Castel Mimi non è solo una cantina. E’ una leggenda moldava del vino. Un luogo ricco di storia e intriso di aneddoti. Un’azienda che ha visto passare davanti a se 120 anni di storia, costruendosi nel periodo dei primi pionieri occidentali del vino, per poi passare al riconoscimento dei venti dell’est invadendo mercati a nord e ad occidente. Per poi reinventarsi nel periodo comunista e rilanciarsi in grande stile con l’arrivo del nuovo millennio. Continua a leggere.

Alessandro Mo. La fatina celtica dei vini del Monferrato.

 

Un bel confronto, una nuova conoscenza nel mondo del vino. Una chiacchierata con Alessandro Mo intorno all’Asti, il barbera, l’ arneis e come una piccola cantina dal cuore grande si reinventa mantenendo saldo il legame con la tradizione. Il giovane produttore nei suoi racconti apre le porte ad un storia nella storia del monferrato. Con la semplicità e l’umiltà che lo contraddistinguono scopriamo un vignaiolo vero, o meglio un enotecnico, che, con timidezza social e la sua gelosa riservatezza, decide in punta di piedi mostrare il suo lavoro nell’immensità delle proposte dell’Asti. Continua a leggere.

Vino artigianale e industriale. Basta con le cazzate.

Provo a dare una mia opinione nell’annosa discussione tra vino artigianale e industriale. Scrivo questo articolo ormai saturo delle diatribe sul vino naturale, dinamico, biodinamico, orange wine o non orange wine. Affinamento in anfora, no in barrique, anzi no in acciaio. E tutte le menate varie sui vari stili con cui è possibile fare il vino. E questo mi fa girare le palle non perchè siano discorsi inutili e banali, tutt’altro. Continua a leggere.

Chateau Cojusna. Il vino moldavo dal medioevo ad oggi.

Continuiamo la scoperta della viticoltura Moldava  dopo Purcari e Cricova. Questa volta attraverso un viaggio nel passato. Farsi proiettarsi nel medioevo e scoprire nel tempo di una degustazione la storia e la tradizione del vino di questo paese. A soli 15 km a nord di Chisinau, capitale della Moldavia, e nel cuore della nazione si trova Chateau Cojusna. Il nome della cantina viene identificato come Migdal-P, mentre la definizione di Chateau Cojusna richiama il vecchio castello che risiede nella piccola città moldava nel distretto di Straseni. La zona di produzione è conosciuta come Codru e potreste scoprirla leggendo il nostro precedente articolo. Continua a leggere

Sette buoni motivi per non perdere Borgo diVino a Nemi.

borgo divinoTorna Borgo diVino a Nemi per la sua sesta edizione. Dopo l’annullamento della data nel giugno scorso CastelliExperience, organizzatori dell’evento, sono riusciti a promuovere l’appuntamento annuale in questa fine estate. Tanti sono i motivi per partecipare a questa manifestazione. Non li prenderemo in considerazione tutti. Focalizzeremo l’attenzione sull’appetibilità che Borgo diVino 2020 suscita nel degustatore, ma  anche verso coloro che vogliono scoprire un antico borgo e assaporarne le eccellenze in un week di settembre. Continua a leggere

Carta dei vini fai da te. Come redigerla al meglio.

Redigere una corretta carta dei vini non è compito facile. All’inizio mi sono chiesto se fosse meglio affrontare questo argomento distribuendolo in più articoli, meglio ancora in un mini tutorial. Poi ho pensato che sarebbe risultato troppo impegnativo. Con il rischio di dilungarsi su argomenti fuori contesto. La scelta è caduta quindi su un unico articolo. Molto lungo ma esplicativo. Con la possibilità di essere integrato in futuro con indicazione prettamente tecniche. Continua a Leggere

Come cambierà il vino. Niente sarà più come prima?

Come cambierà il vino. Niente sarà più come prima? Dall’inizio della pandemia due slogan sono stati propagandati su ogni canale comunicativo e non solo. “Andrà tutto bene” e “Niente sarà più come prima”. Due gridi di speranza oppure due sussurri di ottimismo per tutti coloro che non vedevano la luce in fondo al tunnel. E per chi la vedeva questa luce, ma troppo lontana.

Quel “niente sarà più come prima ” mi ha sempre incuriosito. Mi sono sempre chiesto come una pandemia e una crisi globale potesse cambiare non solo il mondo ma i popoli che lo abitano. Accettando il fatto di non poter prevedere il futuro su cose di cui non ho conoscenza e competenza ho provato a restringere l’osservazione su un campo di cui forse non ho competenza ma che sicuramente conosco molto bene: il vino. Continua a leggere

Consigli per winelovers disperati. Investi il tuo tempo.

Consigli per wineloversConsigli per winelovers disperati. Investi il tuo tempo.Nel giro di poche settimane il virus ci ha costretto a confinarci tra le mura domestiche. Chi per timore e chi per precauzione, fino allo stop imposto dalle autorità. Questa pandemia è capitata nel periodo di maggior fermento nel mondo del vino. I più grandi eventi hanno abdicato. Non possiamo goderci il lancio delle nuove annate. La primavera che solitamente si usa per far visita alle cantine quest’anno sarà molto grigia. A questo aggiungiamo anche che la vostra enoteca di riferimento sarà chiusa e se la sete dovesse essere implacabile dovrete aspettare almeno 48 per una consegna a casa. Come se non bastasse dite addio ad apericene e degustazioni di gruppo. Continua a leggere.

Otto libri sul vino che devi leggere.

Libri sul vinoOtto libri sul vino che devi leggere. Il mondo del vino è ricco di libri dai contenuti interessanti. Alcuni sono indispensabili per svolgere la propria professione, dal sommelier, all’enologo, fino al produttore e commerciante.

Poi ci sono dei veri e propri must che per l’appassionato e il professionista sono un obbligo avere in libreria. Quindi prima di affidarvi ai nostri consigli, vogliamo ricordarvi di dissetarvi con il “respiro del vino” di Luigi Moio, oppure “Vino al vino” di Mario Soldati passando per le varie eredità letterarie che ci ha lasciato Luigi Veronelli. Insomma ci sono dei libri che non dobbiamo consigliarvi ma sono degli obblighi e non staremo qui a ricordarvelo. Continua a leggere.

Lavrencic. La Slovenia del vino con Matej Velikonja.

Lavrencic. La Slovenia del vino con Matej Velikonja. E’ stata la fortuna e il caso a permettermi di conoscere Matej Velikonja. L’ho incontrato in un momento in cui la mia curiosità verso i vini sloveni iniziava a farsi strada. I miei studi e approfondimenti verso il collio e i colli orientali del friuli, un poco alla volta, mi hanno trascinato in un vortice tale da spingermi ad oltrepassare il confine nazionale e strizzare l’occhio al naturale proseguimento di questa regione italiana. E la Slovenia in effetti è riuscita a completare il puzzle che stavo costruendo intorno a quei vini e territori che venivano divisi dalle prealpi giulie e il carso. Divisione fisica e naturale ma che in realtà nascondeva delle comunanze assai marcate. Continua a leggere.