Otto libri sul vino che devi leggere.

Libri sul vinoOtto libri sul vino che devi leggere. Il mondo del vino è ricco di libri dai contenuti interessanti. Alcuni sono indispensabili per svolgere la propria professione, dal sommelier, all’enologo, fino al produttore e commerciante.

Poi ci sono dei veri e propri must che per l’appassionato e il professionista sono un obbligo avere in libreria. Quindi prima di affidarvi ai nostri consigli, vogliamo ricordarvi di dissetarvi con il “respiro del vino” di Luigi Moio, oppure “Vino al vino” di Mario Soldati passando per le varie eredità letterarie che ci ha lasciato Luigi Veronelli. Insomma ci sono dei libri che non dobbiamo consigliarvi ma sono degli obblighi e non staremo qui a ricordarvelo.

In questo articolo invece vogliamo darvi dei consigli per acquisire una cultura dettagliata e particolareggiata alternata ad invasioni esterne al mondo del vino ma che con lo stesso hanno un legame eterno. Pensate alla mode, al marketing, alla filosofia, arte e storia. Tutto ciò è vino. Ed in questo percorso vi consiglieremo i libri giusti per dare un valore aggiunto alle vostre conoscenze, da spendere sia in ambito personale che professionale. Perchè un buon sommelier, un enologo, un produttore sa anche distinguersi per la capacità di affrontare a 360 gradi un argomento così complesso come quello del vino. E spesso sono i dettagli, il modo di raccontarli e il saperli mettere in pratica, a fare la differenza.

Sulla Strada dell’enoturismo

Un tascabile di Francesco Fravolini. Un saggio sulle enormi capacità enoturistiche che può sviluppare la penisola italiana. E come queste possibilità siano ancora altamente sottovalutate. Solo 81 pagine in formato 18×12 nella quale si trovano tutte le risposte alle tante domande che mi rivolgono gli appassionati e i professionisti del vino. Quesiti che ruotano intorno alla combinazione arte, storia, tradizione ed enogastronomia. Dilemmi riguardanti il motivo per cui l’ Italia non scommette sul turismo in vigna e non si fanno investimenti per dare risalto mediatico dell’enoturismo . Quesiti riguardanti il motivo per cui spesso le aziende sono lasciate sole ad affrontare questo enorme bacino di utenza e come la collaborazione delle stesse sia il viatico per sfruttare questo mercato facendo del motto “l’unione fa la forza” un pilastro oggi vincente.

Francesco Fravolini racconta questo mondo partendo dalla base solida del Movimento del Turismo del Vino e facendosi accompagnare dalla testimonianza di voci illustri ,quali Chiara Lungarotti, Giovanna Ceccherini, Lamberto Gancia. Ognuno portatore di punti di osservazione molto interessanti. Il tutto condito da un’attenta analisi sui dati statistici riguardanti il turismo, il vino, il marketing. Un libro del 2015 che oggi ha trovato ulteriore conferme. Un professionista ha l’obbligo di conoscere mercati, strade e possibilità di questa nostra ricchezza. Credetemi, amplierà di molto il vostro disquisire di vino. Ma soprattutto eviterete di cadere in una retorica di domande banali, perché gia avrete la risposta.

Se poi volete scoprire un modo assolutamente nuovo da sfruttare nell’enoturismo leggete il nostro articolo sul work exchange.

Filosofia del vino.

Massimo Donà è docente presso l’università Vita-Salute del San Raffaele di Milano e ha speso una vita intera in favore della filosofia. Suo grande pregio è quello di essere riuscito ad affrontare i temi più svariati sotto l’aspetto storico e filosofico. Arte , musica e vino hanno trovato in questo autore geniali punti di osservazione. Il libro, edito da Bompiani, è costituito da circa 230 pagine. Non è un testo di facile lettura. E’ una ricostruzione storica del vino così come scrittori e filosofi lo hanno raccontato. Un saggio sul ruolo che il vino ha avuto nella società fin dall’antica Grecia ai giorni nostri.

Un viaggio enoico dalla filosofia antica di Socrate, Aristotele e Platone, passando alla tradizione biblica e il medioevo cristiano. Cosi come la filosofia moderna di Galilei, Descartes e Kant. Autori importanti come Kiergaard, Hegel, Baudelaire e Nietzsche che hanno dato connotazioni assai diverse al nettare di bacco. Per chiudere con quelli che Donà chiama bevitori erranti quali Heidegger, Freud, Benjamin o Adorno nei quali il pensiero filosofico e l’aspetto sociologico del vino aprono sentieri prima poco battuti.

Come detto un libro non facile da leggere, dove sicuramente una conoscenza di base non sarebbe male. In compenso l’autore tratta questo tema assai complesso con un linguaggio svelto e incisivo cosi da rendere la lettura meno pesante e fruibile ai più. Il tutto senza ricorrere a stratagemmi e termini letterari più utili ad incensare la proprie competenze che non a trasmetterle.

Vi starete chiedendo come spendere questo studio nella vostra quotidiana vita enoica. In queste pagine forse troverete l’autore o la corrente filosofica che più rispecchia le vostre idee. Forse troverete un modo logico per descrivere a chiari lettere il vostro sentimento verso il vino. Ma potrete sfruttare questa lettura per argomentare meglio il vostro pensiero e citare magari qualche prezioso punto di vista per rendere i vostri discorsi intorno alla bevanda più interessanti ed incisivi.

Bevo dunque sono

Un preziosa testimonianza del pensiero e dell’approccio al mondo del vino di Robert Scruton. Il filosofo britannico, deceduto il 12 gennaio 2020, ha impiegato diversi anni per compiere quest’opera che , tra gli altri meriti, gli è valso il Premio Masi per la civiltà del bere nel 2016. Un volume di circa 220 pagine con la prima edizione pubblicata nel 2010. Se il libro di Massimo Donà, sopra consigliato, vi può sembrare troppo filosofico per i vostri gusti, questo non potete assolutamente perderlo. L’ideale sarebbe leggerli entrambi ma dovete promettere a voi stessi che almeno uno dei due deve far parte della vostra biblioteca personale.

Robert Scruton affronta con la sua ironia il mondo del vino raccontato attraverso le sue esperienze, per poi contestualizzarle in uno scacchiere filosofico. Sempre con molta leggerezza, deridendo con rispetto tutti gli artifici accademici su una bevanda, la quale tutto sommato dovrebbe essere valutata sulle emozioni che trasmette. In pratica, piace o non piace. Il tratto filosofico di questo libro si arricchisce nel momento in cui l’autore propone un abbinamento vino-filosofia, ovvero un vino per ogni filosofo, cosa bere leggendo un testo di Locke, Hume, Hegel o Sarte.

Arte e Vino

Un Excursus del vino nelle opere d’arte condotto magistralmente da Silvia Malaguzzi. Laureata in storia dell’arte, si cimenta ad affrontare diversi temi collocandoli nel contesto artistico. Cibo, vino così come i gioielli hanno dato ispirazione all’autrice per una ricerca storico culturale all’interno di sculture e dipinti. Il testo è composto da 50 pagine corredato da immagini delle opere citate. Poche righe per raccontare come il vino accompagnava le tavole ma anche come lo stesso fosse testimonianza storica di un cultura tanto da essere impresso eternamente su pietra, gesso o tela. Un piccolo libro sul vino dove possiamo ritrovare molti aneddoti interessanti. Dal suo ruolo conviviale a quello peccaminoso. Dal suo essere partecipe delle scene storiche e nelle opere sacre fino al suo opposto tratto afrodisiaco ed edonistico.

Vi troverete a leggere di vino di fronte al Bacco di Michelangelo, al Bacco di Caravaggio, alla Madonna col bambino e un angelo di Sandro Botticelli, la Gola di Hieronymus Bosch . Scoprirete il connubio arte-vino nella Ragazza e due popolani a tavola di Diego Velazquez, nel Il bar delle folies di Edouard Manet o nella natura morta con uva e melograni di Jean-Baptiste Chardin.

Di questo percorso potreste fare un uso smodato. Imparerete come arte, storia, cultura e vino sono un legame inscindibile avvalorando i testi di Francesco Fravolini e Massimo Donà. Aprirà la vostra curiosità e andrete sicuramente a cercare tante altre opere artistiche che siano testimonianza del nettare di bacco. Così come, nella prossima visita ai musei, andrete in cerca della presenza del vino anche nelle opere minori e meno conosciute per percepire un’interpretazione diversa.

Vino, manuale per aspiranti intenditori

Tra i libri sul vino riportiamo anche questo  scritto da Ophélie Neiman conosciuta con lo pseudonimo Miss GlouGlou. La blogger francese ha sempre avuto un approccio allegro e spensierato verso il succo d’uva affrontando questo tema complesso con una vivacità tale da evitare di cadere in noiose dialettiche accademiche. Il risultato di questi sforzi hanno portato alla luce questo testo di 216 pagine utile per sommelier, professionisti e appassionati. Un testo che vi insegna a conservare una bottiglia, come capire i principi di vinificazione, vi mostra le pratiche di cantina, ma anche a riconoscere i sentori di un vino e carpirne le qualità gustative. Il tutto arricchito da disegni e immagini che rendono il più reale possibile queste pratiche senza complicarle oltre il dovuto.

Vi starete chiedendo cosa farsene di una lettura che dovrebbe insegnarvi cose che già sapete. Vi spiego subito. Insegna a comunicare il vino nel modo più semplice possibile. Insegna a trasmettere le vostre conoscenze senza il timore di non essere capiti. Ammettiamolo tutti. Non è raro trovarsi di fronte a persone che ci chiedono “ma veramente si sentono tutti quei profumi” (il tutto accompagnato dai risatine che sanno di prese per i fondelli). “Mi hanno regalato un vino dieci anni fa, quanto devo aspettare ancora per aprirlo?”, “non sapevo che solo alcuni vini facessero invecchiamento in botte”, “Perchè tutte queste scene per stappare una bottiglia?”. Questo libro vi insegnerà a comunicare in modo semplice verso coloro che non hanno le vostre competenze cosi da rendere più snella e veloce la comunicazione rendendovi più credibili. Un insegnamento che mi è stato dato è che entrare troppo nel tecnico verso chi non ha le competenze per apprendere un argomento viene recepito dallo stesso come un modo per nascondere il vero valore dell’argomento dietro parole altisonanti.

Insomma un agevole manuale sul vino per farsi prendere sul serio.

La nuova normativa vitivinicola. Tracciabilità, semplificazione, autocontrollo dopo il Testo unico del vino.

Già so cosa state pensando, “ci viene proposto il manualone legislativo su come fare il vino. Basta.”. Partiamo dal presupposto che sono uno di quelli che pensa che ogni professionista debba avere nel proprio cassetto tutti i disciplinari del vino. Magari non li sfoglierete mai ma è d’obbligo averli. Negli stessi ho trovato cose interessanti, molto interessanti. Mi si è aperto un mondo. Ma evito di farvi la filippica in questo articolo.

Stesso discorso vale per questo che reputo uno dei  libri sul vino più aggiornato. Per lo meno leggendolo eviterete di ammorbare produttori e commercianti con quelle domande le cui risposte sarebbero talmente tanto complesse da scoraggiarli al solo pensiero di fornirvele. Ma soprattutto avrete la possibilità, almeno su carta, di mettervi nei panni di chi fa vino e deve commercializzarlo. Scoprendo che questo mondo non è fatto solo di profumi e bevute. Sono circa 550 pagine, non semplici da leggere e forse lontane dal vostro quotidiano. Ma reputo valga la pena, ogni tanto, leggere libri sul vino che possano aprire altri sentieri rispetto a quelli che percorriamo con abitudine.

Vino e psicoanalisi.

Certo dopo la Hegel, Hume, Kant e Galileo non potevano mancare Freud e Jung. Tranquilli non è come pensate. Non è un trattato di psicologia sul vino , non serve una laurea in merito per leggerlo. Giuseppe Ferrari e Fabio Sinibaldi, autori di Vino e psicanalisi, hanno avuto la bella idea di raccogliere degli appunti dalle loro esperienze per ricercare nei vini e nella concezione moderna della degustazione un approccio al comprensione del sé. Assaggiare un vino e carpirne le sue essenze raccontando le emozioni che suscita può dire molto di una persona. Un profumo percepito o una retrolfattiva ben descritta possono far emergere molto di noi. Chissà, forse riuscirete a scoprire qualche lato del vostro carattere degustando un chianti o un amarone. Chissà, forse riuscirete a scoprire il carattere della persona che avete di fronte facendovi raccontare cosa beve e chiedendo cosa prova. O forse sarà solo un bel gioco con voi stessi. Un libro sul vino nato nel 1996 ma sembra scritto ieri.

Vini insoliti

Uno di quei libri sul vino che racconta mondi inesplorati. Sconosciuti. Mondo ignoti ruotano intorno al nettare di bacco. Metodi di vinificazioni, viticoltura eroica, vigneti nel deserto o sui ghiacciai. Esistono luoghi e modi di fare vino lontani dalla nostra solita concezione. Vignaioli che utilizzano altoparlanti per parlare con l’uva, o più semplicemente vigneti alti decine di metri che richiedono pratiche di viticoltura tanto originali quanto complesse. Pierrick Bourgault è andato alla scoperta di territori, clima e metodi di vinificazione per raccontarceli in un libro di 256 pagine della casa editrice Jonglez. Una lettura che vi darà un sicuro valore aggiunto. Un testo che oltre ad arricchire le vostre conoscenze su mondi vitivinicoli sconosciuti vi permetterà di arricchire il vostro interloquire, stupendo gli ascoltatori con qualche curiosità assolutamente insolita.

Chi ha rubato l’anima dell’acqua

Massimo Rustichini ha speso una vita nel mondo vino. Ha visto e vissuto la trasformazione epocale di questo settore osservandolo da più punti di vista. Delle sue varie opere vi consigliamo questo racconto che ruota intorno all’anno 1999 e precisamente nel periodo del vinitaly. Quattro amici partono dalla costa ligure – toscana come di consueto per scoprire nuove emozioni alla fiera più importante d’Italia.  Un libro che rende il vino protagonista solo come pretesto per raccontare cose ben più importanti. L’amicizia, il tempo che scorre, il cambiamento , le disavventure. Il vino in questo caso  torna alla sua origine, accompagna diligentemente un pasto, ed il pasto questa volta è la vita.

Fin dalle prime pagine c’è l’intuizione che qualcosa sia accaduto nel loro passato. Che qualche evento sia dietro l’angolo, che tra un sorso e l’altro può uscire fuori il movente emozionale del testo. Ed infatti pagina dopo pagina emerge la nostalgia di alcune bevute irripetibili, di aziende e produttori che hanno segnato un cammino. Esperienze di vita ed amicizia davanti ad una leccornia enogastronomica. Ed infine la consapevolezza che alcune scene di vita e alcune condivisioni non sono ripetibili, proprio come alcune grandi bevute.

Le emozioni e i pensieri dell’autore si intrecciano con il racconto delle sue esperienze gustative. Massimo Rustichini ci racconta con leggerezza la storia di uomini e cantine che hanno segnato un’epoca importante.

Un libro che fa rivivere il vinitaly in una veste diversa. Soprattutto quest’anno che l’evento ha dovuto abdicare. Un racconto che emoziona, fa sorridere e fa sperare.

Libri sul vino. Conclusione.

Scegliete voi quale leggere, noi ovviamente consigliamo di leggerli tutti. Alcuni riuscirete a divorarli in un pomeriggio. Altri richiederanno più impegno. Ma il vostro sforzo vi permetterà di ampliare il vostro bagaglio conoscitivo colmando alcune lacune e aprendo nuove strade mai percorse. E se avete libri sul vino che vi hanno particolarmente colpito riportatelo nei commenti a aiutateci ad ampliare i consigli.