ABBINAMENTO VINO FILM : COMUNANZA EMOTIVA

labirinto vino film

Come anticipato nell’articolo pilota “Abbinamento vino film. Scopri come farlo in pochi passi.” , questa tipologia di abbinamento è sicuramente la più curiosa e divertente. Lascia molto spazio al proprio intuito e fantasia. Se vogliamo possiamo catalogare questo abbinamento come associazione per genere.

I film che avremo a disposizione spaziano dal comico alla commedia, dal sentimentale al drammatico, dall’horror al thriller. La cinematografia ci mette a disposizione film di guerra, storie vere, azione e avventura. Ce ne sono di tutti i gusti. Bene, per ogni gusto possiamo avvicinare un vino.

Così come abbiamo fatto per due i approcci precedenti, abbinamento per completamento e abbinamento per sostegno, passiamo a definire il metodo.

TI PRESENTO…IL METODO

Partiamo dalla definizione generica della tipologia di film e da questa inizieremo a scavare alla ricerca di più dettagli possibili. Come pellicola di riferimento prendiamo “Ti presento i miei” con Robert De Niro e Ben Stiller. Una classica commedia americana che ruota intorno all’eterno duello genero – suocero fatto di confronti, scontri e incontri dove è possibile dare luogo alle situazioni più esilaranti. Abbiamo individuato il genere. Adesso cerchiamo di capire che tipo di commedia abbiamo di fronte.

Il film è quasi interamente girato tra Long Island e Westchester, nello stato di New York. Il rapporto sentimentale tra Greg (Ben Stiller) e Pam (Teri Polo) non è quasi mai messo in discussione se non nella parte finale del film. La pellicola è composta da molte gag create ad hoc per mettere in difficoltà il giovane sposo. Centrali invece sono le figure caratteriali dei due veri protagonisti, ovvero Greg e Jack ( Robert De Niro). Il primo timido e insicuro. A tratti goffo. Il secondo un ex agente della cia. Forte, sicuro. Sempre dubbioso su tutto. Il lungometraggio è incentrato sulla conquista della fiducia di Greg verso Jack. Paradossalmente una formica che vuole scalare una montagna.

Abbiamo quindi più chiara la fisionomia del film. E’ una commedia, vero, ma molto leggera. Vive sulla sequenzialità di situazioni progettate per suscitare ilarità. Non c’è una morale forte, ovvero non c’è un messaggio chiaro che vuole arrivare al fruitore attraverso lo strumento delle battute o scene comiche.  Un film fatto per divagare. Spensierato e allegro.

Abbiamo quindi anche il vino. Serve una bevuta fresca, vivace, non troppo impegnativa. Un calice di vino che sappia amalgamarsi con le gag e permetterci un risata. Possibilmente con dei profumi gradevoli che sappia mettere euforia al naso. Nell’articolo pilota avevamo preso l’esempio di questo film per invitarvi ad un esperimento. Vi avevamo indicato al strada da prendere e abbinare un vino. Il consiglio era di proiettarsi su un bianco friulano o, in seconda battuta,  alto atesino. Oggi vi riveliamo la nostra scelta. Abbiamo optato per una Ribolla Gialla del collio. Altrimenti potreste giocare con un nosiola dei vigneti delle dolomiti.

Il primo vino ha tutte le caratteristiche organolettiche che cercavamo. Il secondo ci regala un po’ più spensieratezza mantenendo comunque inalterati i requisiti per abbinarsi a “Ti presento i miei”.

MAI ESSERE SCONTATI

Non tutte le commedia sono uguali. Quindi non pensate di utilizzare queste due proposte universalmente. Solo a titolo di esempio vi riporto una commedia italiana che è l’esatto opposto del film proposto. Pensate a Fantozzi, facendo riferimento al film del 1975, di Paolo Villaggio. E’ una commedia italiana ma le risate che suscita il film sono amare. Dietro c’è sempre uno spaccato della società italiana degli anni settanta. Il colletto bianco sfruttato e deriso. L’uomo che ha una vita piena di insoddisfazioni e sventure. Anche la famiglia viene presentata come una disgrazia di cui non può liberarsi. Un personaggio che denuncia la crisi dell’uomo durante la crescita industriale. Le risate che strappa durante il film hanno sempre un messaggio da trasmettere che lascia l’amarezza e l’aspro in bocca.

Anche qui abbiamo già il vino adatto. Le risate, la vivacità e la freschezza delle scene chiedono un vino bianco giovane, con del brio. Allo stesso tempo bisogna bilanciare le emozioni con una buona acidità e un tocco aspro e sapido in fin di bocca. Il film impegna la mente in modo subliminale. Per questo vi consiglierei un Petite Arvine della Valle D’Aosta. Come vedete due commedie completamente diverse, così come i vini.

COMPLICHIAMO LE COSE

Cambiamo completamente prospettiva e prendiamo come esempio un thriller dove la parte emotiva è sicuramente alta. Inoltre può richiedere un bel grado di attenzione, soprattutto per film in cui è forte la componente psicologica o quella di indagine. Prendo un caso eclatante. “Shutter Island” con Leonardo Di Caprio. Il capolavoro di Martin Scorsese è un thriller noir che coinvolge più ingredienti.  Un lungometraggio che assorbe completamente l’attenzione dello spettatore.

Abbiamo bisogno di un  vino che non solo bilanci questo aspetto ma che allo stesso tempo ci dica “Hey ci sono anche io”. Deve avere carattere, deve essere deciso. Deve avere intensità come il film. Anche qui abbiamo già molte dettagli per poterci proiettare su un rosso che abbia forza e struttura. Una buona acidità e bel tannino.  Possibilmente che abbia fatto legno in modo da impegnare il naso anche con i profumi terziari. Aggiungerei qualche anno sulle spalle. Potete sbizzarrirvi, ce ne sono molti. Io opterei per un Aglianico del taburno, oppure , se preferite,  un Torgiano Riserva.

Chiaramente questo approccio potete evitarlo su Thriller come “Il silenzio degli innocenti”. Sapete meglio di me che lì è d’obbligo un Chianti se volete seguire il consiglio del regista Jonathan Demme. Oppure un Amarone della Valpolicella se invece optate per la versione di  Thomas Harris.

IL METODO IN BREVE

Riassumendo non è possibile solo affidarsi al genere ma è necessario valutare e definire le caratteristiche di ogni singolo film e cercarle in un vino.

Partite sempre dalla tipologia del vino, bianco, rosso, spumante, dolce e così via. Poi cercate di valutare la complessità che vi serve. Spensierato,allegro, vivace, intenso, profumato, poco profumato, impegnativo e così via. Infine se deve spezzare il film che state vedendo o se deve accompagnarlo. Avete tutti gli elementi per fare la vostra scelta.

PARTI DA QUESTE SEMPLICI SUGGERIMENTI

Per partire vi consigliamo di seguire questa scheda per genere. Fermo restando che è solo puramente indicativa.

COMICO bianco, fresco, fermo o frizzante disimpegnativo, poco profumato, equilibrato.
COMMEDIA bianco o rosso, fermo o frizzante, di media complessità olfattiva, anche non del tutto equilibrato.
DRAMMATICO possibilmente rosso, fermo, di media complessità olfattiva, con buona acidità e tannino maturo.
AVVENTURA spumante, con buon ventaglio olfattivo e buona freschezza
AZIONE spumante o bianco, non molto profumato, possibilmente leggermente disarmonico verso le componenti dure.
GUERRA rosso, equilibrato al naso e al palato con affinamento in legno. Possibilmente con una discreta persistenza.
THRILLER rosso, anche leggermente spigoloso. Deve avere una buona struttura, tannico e caldo. Possibilmente a medio – lungo invecchiamento.
HORROR bianco o rosso fermo, che sappia allentare la tensione, deve essere morbido al palato.
STORICO vino rosso a lungo invecchiamento, che sappia impegnare olfatto e gusto.
FANTASY vino bianco, con leggero passaggio in botta, delicato possibilmente ammorbidito. Oppure un vino dolce non stucchevole.
WESTERN Vino rosso, di buona alcolicità, caldo, con buona persistenza. Possibilmente sapido.

Da questo partite e iniziate i vostri esperimenti.