Giovanni Ederle e i vini della sua corte

I suoi vini nascono dalla collina che osserva Verona

Valpolicella Giovanni Ederle
Valpolicella Giovanni Ederle

Da qui si ha l’impressione di dominare Verona. A 220 metri sul livello del mare, immersi tra colline, uliveti e vigneti c’è un’oasi agricola che osserva la città di Romeo e Giulietta dall’alto, lì dove curva l’Adige. Dove prima risiedeva l’orto di Verona, oggi la famiglia Ederle ha reinventato una curtis. Giovanni e Camilla, attuali proprietari, hanno creato un luogo dove si produce tutto ciò che serve al fabbisogno. Chi soggiorna in questa terra potrà fruire di alimenti a chilometri zero prodotti direttamente in corte o dalle aziende limitrofe.  Prodotto di punta, ovviamente, il vino.

Rimaniamo favorevolmente colpiti  nel nostro primo incontro con Giovanni Ederle. Bastano quattro chiacchiere e capiamo subito che ci troviamo di fronte ad un mix di umiltà e intraprendenza. Il volto di chi ha saputo trasformare la vecchia proprietà di famiglia in una realtà giovane, dinamica, biologica e di assoluta qualità, ma anziché fermarsi e guardare i risultati continua a progettare il futuro.

UN TRENTENNE SVEGLIO E  CON LE IDEE CHIARE

Era il 2005, quando ancora diciottenne, “abbiamo estirpato i vecchi vigneti non più produttivi e  reimpiantato con Corvina, Corvinone e Rondinella. Abbiamo inserito dentro la Garganega bianca e lo Chardonnay per andare in blend con Donna Francesca. Nel 2008 reinstauriamo l’agriturismo, dal 2009 iniziamo a vinificare IGP. Per tutti questi motivi ci siamo concentrati sull’enoturismo. Per vendere prodotti IGP a Verona bisogna dargli il valore aggiunto della conoscenza diretta del produttore. ” .

Valpolicella Giovanni Ederle
Valpolicella Giovanni Ederle

Un secondo step importante è avvenuto nel 2015 “anno in cui tutta l’azienda è certificata biologica. In questo momento abbiamo bio il Valpolicella 2016, il Recioto 2016 e il Valpolicella superiore 2016”.

Giovanni Ederle racconta la sua esperienza nel passaggio al biologico “in termine di lavoro ci è costato meno che fare convenzionale. Siamo in una zona di collina molto arieggiata e i terreni sono molto magri. Produciamo poco, la vigna è sofferente e meno soggetta a malattie. Ho pochi vicini e posso utilizzare lo zolfo in polvere per l’oidio. Il rame si dimostra efficace contro la Peronospora anche se non siamo molto soggetti a questo problema in quanto zona ventilata e di collina. Sono tante le pratiche di coltura fatte a mano quali la pettinatura della chioma. Continuiamo ad arricciare i germogli sui fili e questo da molto spessore ai nostri vini”.

Un’azienda che produce circa 70 quintali per ettaro su una densità di 5700 ceppi/ha. Una cantina che possiede 3,5 ettari di superficie vitata e che è partita lentamente esaltando lo spirito di iniziativa di Giovanni Ederle come lui stesso ci confida. “Nel 2008 vinificavo in garage. Poi dal 2009 al 2011 ho preso in affitto una cantina in zona borgo Roma. Nel 2012 sono tornato a vinificare qui, trasformando parte della casa in cantina. Da quest’anno siamo riusciti a scavare la collina e avere una cantina nel vigneto.”  Su questo progetto Giovanni e Camilla basano le prossime fasi di crescita “ci sarà un terzo polo di ospitalità vicino a questa  nuova struttura”.

I VINI DELLA CORTE

Amarone Della Valpolicella Giovanni Ederle
Amarone Della Valpolicella Giovanni Ederle

Fiore all’occhiello di questa giovane realtà è il vino. Al momento sono presenti 6 etichette :  Barbagianni vino spumante Brut,Donna Francesca IGP, Valpolicella DOP bio, Valpolicella superiore DOP, Amarone della Valpolicella DOCG, Recioto della Valpolicella DOCG bio. Giovanni Ederle è particolarmente affezionato ad uno di questi.

“Il Valpolicella Superiore è il vino rappresentativo dell’azienda. Fatto con uve fresche. Parte delle uve vengono leggermente appassite per circa 30 giorni. La fermentazione viene fatta tutta insieme. Post fermentazione il vino viene messo in botti da 2.500 litri di rovere francese, un anno di affinamento in legno con malolattica, dopodiché in bottiglia. Più bottiglia possibile. Ha tutti gli elementi che ci rappresentano. Ha un buonissima mineralità, è molto alto di potassio e mantiene croccante il frutto con aromi che diventano terziari grazie al legno, senza essere predominante”.

I vigneti di questa cantina si estendono lungo la dorsale est della collina esponendosi ai raggi solari da Est ad Ovest.  Sullo sfondo un terreno decisamente calcareo e ricco di fossili con una superficie argillosa importante. Un habitat naturale adatto a vini di buona mineralità ed elevato invecchiamento. Vini che al momento stanno riscuotendo un soddisfacente successo oltralpe “Esportiamo molto in nord Europa, in Italia invece ci concentriamo sulla zona Cadore, padovano e veneziano.”

Abbiamo avuto il piacere di fare una degustazione in cantina con il proprietario e questo è il risultato della nostra esperienza.

LA DEGUSTAZIONE

Barbagianni. Dal nome simpatico e spiritoso prende vita questo spumante brut che fa della vivacità una delle sue note più gradevoli. Garganega al 60% e Chardonnay al 40% ben si legano in questo metodo Martinotti da bere giovane sfruttandone la freschezza. Al naso arrivano sentori  delicati di ginestra e gelsomino che ben si alternano alle note agrumate, in sottofondo si nasconde una velata mineralità . Un vino con delle bollicine delicate che massaggiano il palato senza essere troppo invadenti.  Uno spumante di facile bevibilità da utilizzare come apripista in un aperitivo o antipasto con piatti anche talvolta grassi.

Donna Francesca.  Stesso blend dello spumante ma questa volta in versione ferma con affinamento in legno di rovere francese non tostato per  12 mesi.  Il processo di vinificazione include una macerazione prefermentativa a 12° per 24 ore ed una fermentazione che va dai 30 ai 35 giorni.

Degustiamo l’annata 2014 che attira lo sguardo con un color giallo oro intenso. Le prime sensazioni olfattive sono cariche di fiori gialli e mandorla, subito dopo un avvolgente pesca sciroppata e una albicocca molto matura per finire con una soave mineralità accompagnata da un delicato sentore di miele. In bocca appare subito un vino equilibrato e piacevole. L’acidità non è per nulla arrogante ma lascia presagire la forza di un vino predisposto ad un buon invecchiamento. Un bianco di buona struttura che abbandona la bocca con un retrogusto prepotente di mandorla e frutta gialla di buona persistenza. Un vino che non  richiede la beva e rende soddisfatti già al primo sorso.

Valpolicella Superiore DOP.  Ci troviamo di fronte l’annata 2015 di 14% composto da Corvina (50%), Corvinone (30%) e Rondinella (20%).  Prodotto ottenuto con una macerazione di una settimana a 15° ed una fermentazione di 30-40 giorni prima di essere affinato in legno di rovere francese per un anno ed un ulteriore anno in bottiglia. Alla luce si rileva un affascinante rosso rubino con leggerissimi riflessi granati. Al naso emergono una ciliega molto matura, la violetta ed una rosa rossa. A rendere splendido il bouquet di profumi intervengono erbe aromatiche, sentori balsamici che ben si legano a liquirizia e pepe con una elegante punta di mineralità. Un vino che non inganna. In bocca conferma quanto promesso. Una buona acidità è sostenuta da un gusto sicuramente sapido e un tannino già ben lavorato. Un prodotto equilibrato che può decisamente affinarsi nel tempo.

Amarone della Valpolicella DOCG. L’annata 2013 raggiunge i 16 gradi alcolici. Appassimento sui graticci per 3 mesi, fermentazione per 30 – 40 giorni e macerazione post fermentativa  preparano il vino ad un affinamento in legno di 24 mesi cui seguono altri 18 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino di buona struttura.

L’aspetto visivo regala un rosso rubino tendente al granato. Affascinante l’esplosione dei sapori al naso. Si parte da un’amarena elegante sotto spirito che fa da passerella ad una kermesse di aromi composta da prugna, frutti di bosco,  viola e rosa rossa con accenni balsamici moderati da una fine presenza di tabacco, cacao e radice di liquirizia. Anche qui è presente un accenno di mineralità che risulta ancora nascosta rispetto ai profumi terziari. In bocca presenta componenti equilibrate ,  i gradi alcolici lo rendono un vino caldo ma non irruento, il tannino è in fase di ammorbidimento e l’acidità ne conferisce un carattere ancora fresco.  Piacevole la persistenza del retrogusto con un delicato residuo amarognolo in fin di bocca. Un’ amarone della valpolicella che invecchiando non potrà che regalare soddisfazioni.

Amarone Giovanni Ederle
Amarone Della Valpolicella Giovanni Ederle

Complessivamente ci risulta essere un’azienda giovane e dinamica con le idee chiare. Questa impressione la ritroviamo nei vini, mai banali e assolutamente interessanti. Un’azienda che non può che crescere.

Giovanni Ederle ci aveva accolto facendoci una confidenza “Vengo da una famiglia di avvocati, io e mia sorella siamo un po’ le pecore nere”, noi preferiamo vederla in un altro aspetto. Quando a 18 anni si prende in mano le redini delle proprietà di famiglia e in 12 anni si trasforma il tutto in una cantina con annessa struttura per l’ospitalità, anziché parlare di pecore nere potremmo parlare di mosche bianche.

Una cantina da riassaggiare e monitorare negli anni a seguire.